Il vaginismo è una ferita profonda e invisibile. Non fa rumore, ma produce una sofferenza acuta e violenta. Un dolore vaginale, emotivo, relazionale. L’ho compreso iniziando con la mia psicologa un bellissimo percorso di psicoterapia, un percorso di ascolto e cura della mia sessualità.
Per la prima volta mi sono sentita compresa e rispettata nella mia fragilità e accompagnata nella conoscenza delle paure del mio corpo ma soprattutto della mia anima.
Non è stato facile perché non avevo affianco il mio partner e da sola è stata necessaria ancora più determinazione, pazienza e messa in discussione. Ci sono stati i questionari, i libri di supporto, gli esercizi con le dita e i dilatatori, gli esercizi di rilassamento e la respirazione, una masturbazione sempre più serena e soddisfacente.
Oggi per accogliere il piacere, cerco di essere meno severa con me stessa e più amorevole nei confronti della mia vagina. Per anni l’ho guardata in modo miope e con aria di rimprovero. Come una vagina orfana di penetrazione, un buco incapaci di essere riempito, incapace di provare e dare piacere. Oggi cerco di avere una prospettiva più dolce e umana della mia sessualità e cerco di nutrirla e accudirla con più amore, creatività, leggerezza e comprensione. Spero di trovare un partner che possa avere cura di tutta questa ricchezza e bellezza.
Anna