Per molte persone il timore di essere abbandonate non è facile da gestire e finisce per influenzare gran parte delle relazioni affettive.
Le persone che vivono con il costante timore di essere abbandonate sono convinte che prima o poi perderanno la persona amata e che le loro relazioni d’amore non sono destinate a durare.
Questa paura è provocata da perdite o separazioni reali, ma può essere anche suscitata da un’interruzione breve del contatto con il proprio partner come per esempio un viaggio di lavoro.
Una volta che la paura si è attivata, inizialmente si prova un’intensa ansia, proprio come quella di un bambino che si è perso e cerca la mamma, questa ansia può protrarsi per ore o giorni, ma poi diminuisce e fa strada alla accettazione della realtà: la persona amata se ne è andata. Si prova un dolore immenso. Alla fine, quando la persona torna, ci si arrabbia perché ci ha lasciato, e si prova rabbia anche verso se stessi per aver avuto così tanto bisogno di lei.
Questa patologia è causata da due elementi fondamentali: la biologia e l’ambiente relazionale in cui cresce la persona. Se l’infanzia è stata caratterizzata da relazioni affettive sicure, in particolare con la propria madre o con altre figure significative, anche chi avesse una predisposizione biologica potrebbe non sviluppare la patologia del timore dell’abbandono. Mentre se l’individuo ha vissuto l’infanzia in un ambiente emotivamente instabile e caratterizzato da perdite o abbandoni significativi come per esempio un ricovero ospedaliero della madre protrattosi per lungo tempo, una separazione dei propri genitori, la morte prematura di un genitore oppure una madre affetta da depressione o altra patologia che la rendeva incostante nella cura del bambino, persino chi non avesse una predisposizione potrebbe sviluppare questa paura.
Quale partner scelgono le persone che temono l’abbandono?
Paradossalmente le persone che temono di essere abbandonate finiscono per scegliere partner che hanno molte probabilità di confermare questa paura. Infatti, sono attratte da persone che hanno poche probabilità di impegnarsi seriamente perché, per esempio, sono già coinvolte in altre relazioni, oppure vivono lontano, spesso sono persone a loro volta instabili oppure hanno un atteggiamento ambiguo, un giorno sembrano follemente innamorate e il momento dopo sono fredde e distaccate.
Come sono vissute le relazioni affettive?
Le persone affette dalla sindrome dell’abbandono vivono le relazioni sentimentali avendo la sensazione costante che se la relazione finisse sprofonderebbero in una dolorosa solitudine, inoltre tendono a esagerare la possibilità di una fine, per esempio ogni volta che il partner si arrabbia credono che stia per abbandonarle, diventano estremamente gelose, possessive e “appiccicose” fin dall’inizio della relazione. Questi atteggiamenti non fanno altro che rinforzare il timore e inducono il partner ad allontanarsi veramente.
Come superare il timore dell’abbandono?
La prima cosa per superare il timore dell’abbandono è riconoscere di avere un problema, ripensare alle caratteristiche delle relazioni passate per capire cosa è andato male, capire se vi è stata un’esperienza di abbandono durante l’infanzia, evitare di instaurare relazioni con partner poco affidabili anche se sono proprio quelli che suscitano maggiore attrazione e fidarsi delle persone realmente desiderose di impegnarsi nella relazione evitando di essere eccessivamente gelosi e possessivi, infine imparare a stare bene anche da soli.
In caso il problema dovesse persistere considerate la possibilità di chiedere aiuto psicologico.
7 aprile 2015 – Dott.ssa Barbara Boselli
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