Quali sono i pensieri più diffusi sul sesso? Le convinzioni più radicate, i dubbi e le incertezze che impediscono di vivere una sessualità serena? Come tutti i comportamenti umani, anche il sesso è condizionato dai pensieri e dalle emozioni. Spesso si ritiene che le difficoltà sessuali siano dovute a fattori oggettivi – patologie mediche, difetti fisici, incapacità strutturali del nostro corpo – mentre in realtà la gratificazione sessuale dipende in gran parte dagli stati d’animo con cui le persone vivono quell’esperienza. Riconoscere questo primo aspetto è fondamentale perché permette di credere alla possibilità di un cambiamento: se il sesso mi fa paura ma riconosco che questa è una mia emozione posso modificarla. Al contrario, convincersi che le proprie paure siano causate da deficit oggettivi o da una cronica inadeguatezza al sesso impedisce di contestualizzare quelle emozioni. Diventa quindi di primaria importanza potersi chiedere:
Cosa mi fa paura del sesso?
Qual’è l’immagine che ho di me stesso/a in relazione al sesso?
Temo il giudizio degli altri o sono forse a disagio col mio corpo?
Queste e altre domande introducono temi molto ampi:
il rapporto col proprio corpo, l’immagine e la percezione che si hanno di esso;
la rappresentazione mentale della sessualità, costruita attraverso i significati che una persona ha associato al sesso nel corso della vita;
il messaggio trasmesso dagli altri, poter comprendere come il sesso è stato vissuto nelle relazioni familiari e nell’educazione ricevuta;
la qualità dei primi approcci al sesso, come è avvenuto l’ingresso nella sessualità e come si è sviluppato successivamente il rapporto con questa sfera così importante della nostra esistenza.
Il sesso è regolato dalla fiducia, dal livello di autostima, dalle modalità con cui vengono espressi e condivisi – o al contrario taciuti e nascosti – i bisogni, i desideri, le emozioni. Per capire cosa mi fa paura del sesso devo capire cosa mi fa paura dell’incontro con l’altro, cosa temo delle mie emozioni e che effetto mi fa perdere il controllo su di esse. Devo comprendere cosa mi spaventa dell’intimità con un’altra persona, analizzando sia l’intimità fisica sia l’intimità emotiva. Il sesso è sempre relazione, anche quando non comporta una relazione. Il sesso è sempre un contatto emotivo, anche quando sembra che l’incontro riguardi unicamente i corpi. Il sesso è una scelta è come tale implica di condividere se stessi con l’altro. Nel sesso potremmo dover mostrare parti di noi che non ci piacciono o temere che non piacciano all’altro, nel sesso può risultare assai complicato mantenere il segreto su ciò che stiamo provando e su ciò che quell’esperienza significa per noi. La sessualità conduce nei pressi del proprio piacere o del piacere dell’altro, che si possono raggiungere solo lasciandosi andare verso una dimensione nella quale i pensieri devono essere liberati dal controllo, le emozioni devono fluire senza vergogna e il corpo deve esprimersi senza paura. Tutto ciò, riunito e vissuto all’interno di un incontro che fa sentire nudi prima ancora di esserlo, richiede un equilibrio con se stessi che a volte viene ostacolato dall’ansia e dalla vergogna. La nudità fisica ed emotiva può essere gestita superando la paura di esporsi o di essere giudicati, ma per arrivare a quello stato di equilibrio è necessario affrontare i timori della propria corporeità scoprendo le loro radici e il loro senso più autentico, fino a trovare una sintesi tra le emozioni che guidano il comportamento e il linguaggio di un corpo ritrovato.
28 febbraio 2017 – Dott.ssa Barbara Boselli
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